Report Mobilità
Partecipante: Nicoletta Forestiere
Ruolo: Docente di Lingua Inglese
Erasmus+ 2024-1-IT02-KA121-SCH-000207236
Job Shadowing
24-28/03/2025
Scuola d’invio: I. C. “F. P. Polizzano”, Gangi, Italia
Scuola ospitante: Szkoła Podstawowa nr 2 im. Stefana Żeromskiego w Konstancinie-Jeziornie, Konstancin-Jeziorna, Polonia
Introduzione
L’esperienza di job shadowing, nell’ambito del progetto Erasmus+ KA121, rappresenta una preziosa occasione di formazione e crescita professionale per il personale scolastico. Questa tipologia di mobilità consente di osservare da vicino l’attività quotidiana di una scuola europea, favorendo lo scambio di buone pratiche, il confronto tra sistemi educativi diversi e lo sviluppo di competenze interculturali e metodologiche.
Il 23 marzo scorso, sono partita insieme a un gruppo di studenti del nostro istituto che, sempre nell’ambito del Progetto Erasmus+ KA121, ha preso parte alla mobilità di gruppo di alunni. Il gruppo era accompagnato da una docente e dal Dirigente Scolastico. La presenza del gruppo ha reso l’esperienza ancora più ricca, permettendomi non solo di osservare il contesto scolastico ospitante, ma anche di condividere e vivere attivamente momenti educativi e culturali con gli studenti e i colleghi. Ho trascorso una settimana in una scuola in Polonia, immersa in una realtà scolastica nuova e stimolante, partecipando a momenti didattici, attività laboratoriali, escursioni culturali e incontri di confronto professionale.
L’esperienza di job shadowing si è svolta a Konstancin-Jeziorna, una cittadina situata nella Polonia centrale, a circa 20 km a sud di Varsavia. Conosciuta per la sua atmosfera tranquilla, le aree verdi e il rinomato centro termale, Konstancin-Jeziorna è una meta apprezzata per la qualità della vita e la vicinanza alla capitale ed offre un ambiente ideale per lo sviluppo educativo e culturale.
L’attività ha avuto luogo presso la Szkoła Podstawowa nr 2 im. Stefana Żeromskiego, una scuola primaria pubblica che accoglie 526 studenti di età compresa tra i 6 e i 15 anni. L’istituto comprende infatti anche la cosiddetta “classe zero” con bambini di 6 anni seguita poi dal primo ciclo dell’istruzione primaria (classi I–III) per i bambini dai 7 ai 9 anni e dal secondo ciclo (classi IV–VIII) dai 10 ai 15 anni. La scuola si distingue per l’ambiente accogliente e inclusivo, per l’attenzione allo sviluppo delle competenze sociali ed emotive degli alunni e per una didattica innovativa supportata dall’uso delle nuove tecnologie. Particolare enfasi è posta sul lavoro cooperativo tra insegnanti, la formazione continua del personale e la promozione di progetti europei e internazionali.
Un elemento centrale della finalità educativa della scuola è l’inclusione scolastica, resa possibile grazie alla presenza di specialisti interni come pedagogisti, psicologi, logopedisti e docenti di sostegno. Queste figure collaborano costantemente con gli insegnanti di classe per garantire un percorso formativo personalizzato a ogni studente, in particolare a quelli con bisogni educativi speciali (BES). Gli interventi sono mirati sia al supporto didattico che al benessere psico-emotivo degli alunni, promuovendo un clima sereno e rispettoso delle diversità.
Il sistema scolastico polacco prevede un’istruzione obbligatoria che inizia formalmente all’età di 7 anni, ma è preceduta dalla classe zero (zerówka), anch’essa obbligatoria, che rappresenta un ponte tra l’educazione prescolare e la scuola primaria. Dopo gli 8 anni di scuola primaria (szkoła podstawowa) c’è un obbligo di istruzione o formazione fino ai 18 anni. Gli studenti accedono all’istruzione secondaria superiore, scegliendo tra licei generali, scuole tecniche o scuole professionali. Negli ultimi anni, la Polonia ha implementato importanti riforme volte a modernizzare l’istruzione, promuovendo l’inclusione, il pensiero critico e l’apprendimento basato sulle competenze.
Quella che segue è una sintesi delle giornate vissute e delle esperienze più significative.
Domenica 23 marzo
Al mio arrivo a Konstancin-Jeziorna sono stata accolta calorosamente dallo staff della scuola ospitante. La giornata è stata dedicata all’ambientamento e al primo contatto con il contesto scolastico. Mi sono sentita fin da subito benvenuta e curiosa di iniziare questa esperienza formativa.
Lunedì 24 marzo
La giornata è iniziata con l’accoglienza ufficiale e una visita guidata della scuola, che mi ha permesso di conoscere meglio gli spazi, le aule e l’organizzazione interna. In seguito, ho incontrato il team dirigenziale con cui ho approfondito il funzionamento del sistema educativo polacco, la struttura scolastica, le materie proposte e il ruolo delle figure di supporto per gli studenti con bisogni educativi speciali. Durante la mattinata ho avuto l’opportunità di osservare una lezione di Matematica in una classe quinta, condotta dalla docente curricolare in collaborazione con una co-docente, presente come figura di supporto per l’intera classe e, in particolare, per tre alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). L’approccio adottato era altamente inclusivo e differenziato: mentre la docente curriculare guidava la spiegazione teorica e svolgeva esercizi alla lavagna, la co-docente interveniva per fornire spiegazioni semplificate, proporre attività adattate e monitorare la partecipazione degli alunni con BES. Sono stati, inoltre, proposti esercizi pratici da svolgere in coppie o piccoli gruppi, favorendo il peer tutoring e la collaborazione tra pari.
In seguito, ho partecipato a una sessione di mentoring durante la quale ho avuto l’opportunità di confrontarmi con la mentor sulla mia esperienza, ricevendo preziosi spunti di riflessione e crescita. Nel pomeriggio ho avuto l’opportunità di esplorare la cittadina di Konstancin-Jeziorna durante un’interessante escursione culturale.
Martedì 25 marzo
Al suono della campana alle ore 8:00 sono stata accompagnata nell’aula di lingue dove ho avuto l’opportunità di osservare una lezione di inglese guidata dalla mia mentor e partner di progetto e dedicata alla restituzione del feedback sulla verifica scritta. Gli alunni hanno lavorato individualmente sugli errori, analizzando le correzioni suggerite dall’insegnante e intervenendo attivamente per migliorare i propri elaborati. Per quanto riguarda l’organizzazione dei contenuti, la scuola primaria polacca adotta un approccio lineare, privilegiando la progressione degli argomenti senza ripetizioni cicliche, a differenza del metodo più ricorrente nella scuola italiana. Gli studenti delle classi quinte, di livello A2, utilizzavano libri di testo forniti in prestito dalla scuola. La valutazione delle verifiche è stata espressa sia in percentuale sia attraverso un voto numerico complessivo su una scala da 1 a 6. Gli studenti ricevono voti calcolati in base alla percentuale indicata nel documento ufficiale della scuola chiamato “Statuto”.
Dopo, ho osservato una lezione di Polacco in una classe seconda, in cui venivano integrati strumenti digitali come la LIM con materiale didattico visivo. La presenza di una co-docente ha chiaramente favorito un intervento didattico più inclusivo e personalizzato, con momenti di lavoro a piccoli gruppi e supporto individuale per gli alunni con bisogni educativi speciali. Ho potuto osservare come l’utilizzo della tecnologia fosse pienamente integrato nella routine didattica, favorendo la partecipazione attiva degli studenti.
Successivamente, ho assistito ad alcune attività condotte dalla logopedista, incentrate sul potenziamento delle abilità linguistiche attraverso giochi fonologici, attività di denominazione e lettura sillabica. L’intervento era rivolto a due alunni con un approccio ludico ma strutturato, finalizzato a rafforzare la consapevolezza fonologica e le competenze lessicali. Nella sessione a cui ho partecipato è stata utilizzata una varietà di strategie efficaci, adattate alle esigenze individuali degli studenti, tra cui:
Esercizi di articolazione – Gli studenti hanno praticato la produzione di specifici suoni attraverso tecniche di ripetizione, modelli visivi e suggerimenti fonetici per migliorare la chiarezza della pronuncia.
Approcci multisensoriali – Il terapista ha incorporato elementi visivi, uditivi e tattili, come l’uso di specchi per l’auto-osservazione e il ritmo del battito delle mani per favorire la fluidità del linguaggio.
Attività di sviluppo del linguaggio – Attraverso racconti e discussioni basate su immagini, gli studenti sono stati incoraggiati ad ampliare il loro vocabolario, migliorare la struttura delle frasi e potenziare la comprensione.
Rafforzamento dei muscoli oro-facciali – Attività come soffiare bolle, usare cannucce e esercizi specifici per la bocca e la lingua sono stati integrati per supportare la produzione del linguaggio.
A seguire, ho partecipato a una sessione guidata dalla terapista SI (integrazione sensoriale), durante la quale lo studente ha svolto esercizi motori mirati a migliorare la coordinazione, l’equilibrio e la regolazione sensoriale. L’ambiente era strutturato per offrire stimoli mirati attraverso percorsi motori, materiali tattili e attività di movimento, evidenziando l’importanza dell’integrazione corporea nell’apprendimento.
Ho poi osservato una lezione di matematica in una classe ottava incentrata sulle proprietà geometriche dei cerchi e sulle loro intersezioni. La lezione ha offerto una panoramica approfondita su diversi aspetti fondamentali della geometria del cerchio. La lezione è stata caratterizzata da un approccio interattivo, con l’uso di strumenti digitali per visualizzare le figure geometriche e le loro proprietà. Gli studenti sono stati coinvolti attivamente attraverso domande stimolanti e esercizi pratici, favorendo la comprensione dei concetti attraverso l’esperienza diretta.
Questa osservazione mi ha permesso di apprezzare l’importanza di un insegnamento che combina teoria e pratica, facilitando l’apprendimento attraverso l’interazione e la visualizzazione. Ho potuto riflettere su come l’uso di esempi concreti e l’impiego di tecnologie educative possano rendere più accessibili e coinvolgenti concetti geometrici complessi.
Successivamente, ho seguito una lezione di informatica in una classe sesta, focalizzata sull’utilizzo di Microsoft Excel come strumento per l’organizzazione e l’analisi dei dati. La lezione era strutturata in modo progressivo: dopo una breve introduzione teorica sulle funzionalità principali del programma (celle, righe, colonne, formule di base), gli studenti sono stati guidati in un’attività pratica che prevedeva la creazione di una tabella per il monitoraggio di dati reali.
Durante l’osservazione, ho potuto notare un approccio didattico orientato al learning by doing, in cui gli studenti lavoravano attivamente al computer, risolvendo problemi pratici e ricevendo un feedback immediato. L’ambiente di apprendimento era collaborativo: gli studenti erano incoraggiati a confrontarsi tra pari, sperimentare soluzioni diverse e supportarsi a vicenda.
Questa attività ha evidenziato l’importanza dello sviluppo delle competenze digitali trasversali, utili sia per l’ambito scolastico che per il futuro lavorativo. Ho potuto riflettere, inoltre, sull’efficacia dell’insegnamento laboratoriale e sull’importanza di sviluppare nei ragazzi una consapevolezza critica nell’uso degli strumenti digitali.
Al termine della giornata, ho partecipato a una nuova sessione di mentoring, durante la quale ho riflettuto sulle pratiche osservate e sul confronto tra i due sistemi educativi. Il dialogo con la mentor ha permesso di analizzare le strategie didattiche adottate e il valore dell’inclusione e della multidisciplinarietà nel contesto scolastico. Ho potuto consolidare alcune acquisizioni importanti, tra cui l’efficacia del lavoro in team, l’importanza della co-progettazione e il ruolo delle tecnologie digitali come strumenti di apprendimento.
Mercoledì 26 marzo
Nella mattinata ho collaborato attivamente al progetto eTwinning, avviato già da alcuni mesi insieme alla co-founder della scuola ospitante. Il gruppo transnazionale italo-polacco ha lavorato alla creazione del logo del progetto. Lavorare in presenza su un’iniziativa condivisa a livello europeo è stato particolarmente stimolante. Nel pomeriggio, ho partecipato a un’escursione presso il Museo del Villaggio di Radom, dove ho preso parte, insieme agli studenti, a un laboratorio di tessitura tradizionale dal titolo “Dalla pianta al tessuto”. La visita al museo è stata un’interessante immersione nella cultura e nelle tradizioni rurali polacche.
Giovedì 27 marzo
Questa giornata è stata interamente dedicata a un’escursione culturale e naturalistica a Kazimierz Dolny. Abbiamo visitato il centro storico e il panificio Sarzyński, noto per il tipico pane a forma di gallo. Abbiamo poi passeggiato lungo il fiume Vistola e attraversato uno dei suggestivi calanchi della zona. L’esperienza ha unito la scoperta del patrimonio culturale con un’importante riflessione sull’educazione ambientale e sul valore dell’apprendimento all’aperto.
Venerdì 28 marzo
In mattinata ho partecipato a un laboratorio didattico presso il Museo del Ritaglio, dove, insieme a un gruppo di studenti, abbiamo creato oggetti legati alla tradizione pasquale. In seguito, rientrata a scuola, ho osservato una lezione di inglese, che mi ha permesso di confrontare metodi didattici e approcci comunicativi. Nel pomeriggio ho preso parte all’incontro finale di valutazione, durante il quale io e lo staff della scuola ospitante abbiamo condiviso riflessioni, esperienze e apprendimenti. L’incontro si è concluso con la consegna dell’attestato di partecipazione, in un clima di festa e soddisfazione reciproca.
Sabato 29 marzo
Nel pomeriggio sono ripartita portando con me un bagaglio ricco di esperienze, ispirazioni e nuovi contatti professionali. Questa esperienza di Job Shadowing è stata estremamente significativa sia a livello personale che professionale. Mi ha permesso di riflettere sul mio ruolo di educatrice e di arricchire la mia pratica quotidiana grazie allo scambio con colleghi europei.
Conclusioni e riflessioni
L’esperienza di Job Shadowing è stata un’opportunità inestimabile di crescita professionale e personale. Osservare da vicino il sistema educativo polacco mi ha permesso di acquisire una conoscenza approfondita delle metodologie didattiche, delle strategie di gestione della classe e dei sistemi di supporto per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES). Le osservazioni strutturate e la partecipazione attiva alle lezioni di diverse materie hanno fornito una prospettiva completa sull’educazione inclusiva, i modelli di co-insegnamento e la didattica personalizzata.
Le lezioni di Inglese come Lingua Straniera (EFL) hanno evidenziato approcci innovativi per il coinvolgimento degli studenti e la progettazione del curriculum, rafforzando le migliori pratiche nell’insegnamento delle lingue.
Uno degli aspetti più rilevanti dell’approccio inclusivo della scuola ospitante è stata la forte presenza di specialisti che svolgono un ruolo chiave nel supporto alle diverse esigenze degli studenti. Pedagogisti, psicologi, terapisti sensoriali e insegnanti di sostegno lavorano in stretta collaborazione con gli insegnanti di classe per garantire che tutti gli studenti, in particolare quelli con BES, ricevano un’assistenza personalizzata. L’intervento di questi professionisti migliora il benessere accademico ed emotivo degli studenti, rendendo l’ambiente scolastico più inclusivo e solidale.
Il co-insegnamento in alcune lezioni è particolarmente efficace nel fornire assistenza mirata e promuovere un ambiente inclusivo. Le sedute di logopedia sono state illuminanti, dimostrando come lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione sia una priorità per gli studenti con difficoltà linguistiche.
Queste sessioni non solo migliorano le abilità linguistiche degli studenti, ma aumentano anche la loro sicurezza nella partecipazione alle attività in classe. L’integrazione della logopedia nel sistema educativo ha sottolineato l’impegno della scuola nel garantire a ogni bambino gli strumenti necessari per avere successo sia scolastico che sociale.
I terapisti sensoriali forniscono interventi mirati per supportare gli studenti con difficoltà di elaborazione sensoriale, aiutandoli a partecipare attivamente all’apprendimento. I pedagogisti collaborano con gli insegnanti nella creazione e implementazione di piani educativi personalizzati, garantendo un’istruzione efficace. Gli insegnanti di sostegno facilitano il co-insegnamento e le attività in piccoli gruppi, consentendo opportunità di apprendimento personalizzate nelle classi ordinarie.
Un altro aspetto fondamentale è stato comprendere i metodi di valutazione adottati dalla scuola ospitante. L’approccio si basa su una valutazione continua, che combina osservazioni, progetti, presentazioni orali e strumenti di auto-valutazione per monitorare i progressi degli studenti.
La gestione della classe è particolarmente efficace: gli insegnanti utilizzano rinforzi positivi, regole chiare e routine strutturate per creare un ambiente di apprendimento coinvolgente e rispettoso. L’enfasi sull’autonomia e la responsabilità degli studenti contribuisce a creare una classe collaborativa, in cui gli studenti sono incoraggiati a partecipare attivamente.
La collaborazione tra il personale scolastico, guidata da una Dirigente Scolastica esperta e accogliente, è un altro punto di forza. Insegnanti, educatori specializzati e personale amministrativo lavorano insieme per supportare i bisogni degli studenti. Riunioni di team e sessioni di formazione continua garantiscono un miglioramento costante delle strategie didattiche e del supporto agli studenti.
L’ambiente scolastico è inclusivo, ben attrezzato e digitale, con risorse ICT moderne, biblioteche, aree sportive e spazi ricreativi. La mensa scolastica offre pasti equilibrati e salutari, rispettando le tradizioni culinarie locali e le esigenze alimentari degli studenti.
Un ulteriore aspetto arricchente dell’esperienza è stata l’immersione nella cultura polacca. Attraverso visite guidate a Konstancin-Jeziorna, al Museo del Villaggio di Radom e a Kazimierz Dolny, ho acquisito una profonda consapevolezza di come le tradizioni culturali, l’architettura e le usanze locali siano preservate e integrate nell’educazione. Partecipare ai laboratori tradizionali di Pasqua ha evidenziato l’importanza della salvaguardia dell’identità culturale attraverso esperienze pratiche che connettono gli studenti alle loro radici.
Guardando al futuro, intendo condividere le conoscenze e le intuizioni acquisite con la mia comunità scolastica. Attraverso presentazioni e discussioni, diffonderò pratiche in materia di inclusione educativa, strategie di insegnamento dell’EFL, sostenibilità, metodi di valutazione innovativi e gestione della classe. Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo degli insegnanti nel promuovere l’inclusione, sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare per supportare gli studenti con esigenze diverse.
Nel complesso, questa esperienza di apprendimento è stata estremamente arricchente, ampliando i miei orizzonti pedagogici e rafforzando il mio impegno nel promuovere un’educazione coinvolgente, inclusiva, sostenibile e culturalmente connessa.
Inoltre, questa esperienza mi ha incoraggiata a rafforzare la cooperazione con colleghi di altri paesi europei, favorendo partnership a lungo termine per progetti congiunti, scambi di conoscenze e pratiche didattiche innovative. Infine, sono desiderosa di partecipare a ulteriori programmi di mobilità simili, poiché li ritengo un’opportunità preziosa per il mio continuo sviluppo professionale e per la collaborazione internazionale.
Desidero esprimere la mia sincera gratitudine alla mia mentor e cara amica, Prof.ssa Urszula Katarzyna Furmańska, alla Dirigente Scolastica, Prof.ssa Katarzyna Chiszko, a tutto il personale della scuola ospitante e al Dirigente Scolastico dell’Istituto dove presto servizio come docente, Prof. Francesco Serio. Il mio più sentito ringraziamento va a Erasmus+ e a Erasmus+ Indire per avermi offerto questa opportunità unica e preziosa di crescita professionale e personale.
Nicoletta Forestiere
N L
Docente